A cura di Antonella Prudente

Nome: FRANCESCO

Cognome: TUFARELLI

Professione/Qualifica : D I F – CONSIGLIERE PCM – Direttore generale del Consiglio dei Ministri

Gioco a scacchi:    SI

Presentazione:

Sono Francesco Tufarelli, direttore generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Gioco a scacchi, non sono un grandissimo giocatore, ma gioco abbastanza regolarmente.

Qual è il suo rapporto con gli scacchi?

In alcuni casi il rapporto con gli scacchi è anche un rapporto di tipo estetico, su scacchiere e su pezzi si è esercitata la fantasia anche di tantissimi  artisti. Io ho delle scacchiere variegate magari appunto con pezzi che rappresentano i romani, pronti per una ‘battaglia’ a scacchi piuttosto che impegnati in battaglie di periodi storici passati. Da questo punto di vista c’è anche un valore estetico e la scacchiera è spesso anche  negli uffici, nelle sale d’aspetto, è una cosa anche quasi di arredamento se vogliamo metterla in più .

Oggi non si parla più di gioco, bensì di sport. In qualità di esperto di vita amministrativa e politica, quali sono gli effetti collaterali di questa nuova disciplina sportiva?

Non  è un gioco che si può fare se hai proprio tre minuti, quattro minuti o cinque minuti a disposizione. E’ un po’ la differenza tra la sigaretta e il sigaro: il sigaro determina, necessita un po’ di riflessione, così per gli scacchi devi avere un po’ di tempo a disposizione,  devi pianificare una partita. E’ vero che anche nei campionati del mondo, ogni tanto le partite si stoppano e poi si ricominciano , ma non è mai la stessa cosa perché  nel momento in cui riprendi a giocare è cambiato il contesto, è cambiato il momento storico, è cambiata la tua freschezza mentale, quindi sostanzialmente è bene avere il tempo e godersi la partita con tutti quelli che possono essere  anche evidentemente le controindicazioni  e cioè dei tempi particolarmente lunghi.

A chi consiglierebbe il gioco degli scacchi? Quanto incide sulla crescita di un individuo un gioco/sport come quello degli scacchi?

Secondo me,  è uno sport particolarmente adatto a tutti: nel senso che a seconda dell’età sviluppa alcune caratteristiche per i più giovani, ai giovanissimi da la possibilità di avere una disciplina di gioco, di conoscere paradossalmente i ruoli dei vari pezzi, quindi sostanzialmente anche di ordine mentale:  si possono  fare solo determinate cose, si possono fare in determinati tempi e bisogna che ci sia molta attenzione agli altri. Paradossalmente è anche uno sviluppo di negoziato e quindi questo sviluppa su tutti un po’ quelle che sono le varie attitudini, le varie possibilità. Sui più grandi esercita sicuramente la testa, il ricordo, la visione di gioco.. il fatto, come si dice,  ‘di giocare con la testa alta’, cosa che non succede per molti giochi che ci sono attualmente. Per tutti è, comunque, un gioco che sviluppa la capacità di concentrazione e sostanzialmente, in un mondo dove siamo continuamente distratti da mille cose e quindi da difficoltà di concentrarci su qualche cosa, con gli scacchi bisogna stare attenti, bisogna controllare tutto, bisogna verificare tutto non solo del tuo gioco, ma anche quello dell’avversario seppure in uno spazio abbastanza limitato. La concentrazione è una delle cose che in questo momento manca, come manca anche il fatto di muoversi  con lentezza,  facendo decisamente tutto di istinto e  avendo soltanto, diciamo, con  quest’atteggiamento da telequiz che caratterizza un po’ tutta la nostra vita, la vita amministrativa, la via politica